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Dizion. 5° Ed. .
MAZZA
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pag.1055
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MAZZA. Definiz: | Sost. femm. Bastone non grosso, fornito per lo più di ghiera e di pomo o di gruccia, che portasi per sostegno o per vezzo, andando a passeggio; ma prendesi pure Bastone massiccio, atto a servire anche di offesa e di difesa. |
Nello spagn. maza, nel franc. masse, franc. ant. mache e mace, valgono tanto Bastone di metallo ohe portavasi in certe solenni occasioni, quanto Mazza ferrata. – Esempio: | Passav. Specch. Penit. 113: Che ingiuria fu: se in parole, che parole...; se in fatti, che fatti furono...; se percosse, con che: con ferro, con mazza, pietra, o pugno. | Esempio: | Bocc. Decam. 6, 116: Trovai genti che portavano il pan nelle mazze e 'l vin nelle sacca. | Esempio: | Sacch. Nov. 1, 251: Il cherico avea una mazza, e andava innanzi tastando il guado. | Esempio: | E Sacch. Nov. 1, 334: Lazzero, sentendo cominciata la mischia, piglia la sua mazza, e dà tra costoro per dividerli; e quando costoro sentono la mazza, pigliano le loro, e cominciansi a batacchiare, e tutti li denari erano caduti per lo spazzo. | Esempio: | Ar. Sat. 1, 201: S'io ti fossi vicin, forse la mazza Per bastonarmi piglieresti tosto Che m'udissi ec. | Esempio: | Gell. Capr. Bott. 198: E datogli una mazza in mano, e dettogli: toccane una (delle imagini) qual tu vuoi..., costui, fatto che egli ebbe questo, rendè la mazza al frate e disse: ec. | Esempio: | Vasar. Vit. Pitt. 5, 120: Condottosi vecchio e disutile, e camminando con due mazze, perchè non si reggeva ritto, si morì, essendo infermo e decrepito, d'anni settantotto. |
Esempio: | Dat. Vit. Pitt. 48: Appoggiavasi ad una mazza avvolta di strisce spirali, anch'esse d'oro. |
Esempio: | Capp. Pens. Educ. 274: Ed egli batteva con la mazza chi si fermava a pensare. |
Definiz: | § I. In locuz. figur., e figuratam. – | Esempio: | Dav. Tac. 1, 218: Diè podestà ad uomini stati consoli di tenere in freno i servi e que' cittadini, che intorbidano se non veggono alzata la mazza. |
Definiz: | § II. E per Clava o Specie di clava. – | Esempio: | Dant. Inf. 25: Onde cessar le sue opere biece Sotto la mazza d'Ercole, che forse Gliene diè cento, e non sentì le diece. | Esempio: | Zibald. Andr. 146 t.: Ercole, trovato il furto, andò a la spilonca, e scoperse la buca; ne tirò fuora Caco, e co la mazza l'uccise. | Esempio: | Vill. G. 223: Rispuose: Io veggio un grandissimo uomo nero, con una gran mazza in mano, e vuole abbattere una colonna in su che è una volta. | Esempio: | Anguill. Ovid. Metam. 9, 44: Ercol con gran vigor la mazza e l'arco Getta, e volar gli fa nell'altra sponda. | Esempio: | Tass. Lett. 1, 246: È stata (la corona) posta sovra le chiome di quel vostro (Lodovico Ariosto), a cui sarebbe più difficile il torla, che non era il tòrre ad Ercole la mazza. |
Definiz: | § III. Mazza, dicevasi anche Quel bastone di argento o d'altro metallo, che certi magistrati avevano in segno della loro autorità, e che per essi era portato da alcuni servi, detti mazzieri; e per estensione dicevasi anche di certe corporazioni. – | Esempio: | Invent. Pal. Signor. 217: Dodici mazze d'ariento lavorate, pe' mazzieri, colle guaine rosse. | Esempio: | Legg. Band. C. 12, 164: Tiene (il Provveditore delle gabelle) le mazze, con che i faccheni (facchini) fanno alcuni loro bandi di chi avesse perduto o smarrito cosa alcuna. | Esempio: | Tasson. Secch. rap. 1, 56: I cursori del popol con le mazze Facevan ritirar le genti indietro, Che correan tutte a gara come pazze A la vicina porta di San Pietro Per veder ec. | Esempio: | Giord. Op. 2, 298: Ma ben altro pensavano i più assennati: che le dignità fanno dimenticare la condizione primiera; e se pure i viventi rammentassero donde nacquero, senza dubbio i loro posteri vorrebbero ascondere l'origine plebea sotto lo scarlatto e tra le mazze d'argento, divenuti arnesi domestici ec. |
Definiz: | § IV. E per Bastone del comando che si dava ai capitani d'eserciti, come insegna della loro autorità. – | Esempio: | Machiav. Rim. 362: Tal che, successa del Conte la rotta A Santo Regol, voi costretti fusti Dar la mazza al Vitello e la condotta. |
Definiz: | § V. Trovasi detto di Scettro. – | Esempio: | Castiglionch. F. Lett. 151: Fu fatto re con tutte cerimonie e ordini.... che fare si debbono e vestito di porpora, con la mazza del giglio d'oro, e con la corona in testa e con la palla dell'oro in mano. |
Definiz: | § VI. Mazza, chiamasi Ciascuna di quelle aste cilindriche, di metallo terminate in forma di piccola croce, o di martello a due bocche, o di pomo, che portano i Cantori di alcune chiese principali nelle sacre funzioni. E diconsi pure così Quelle due aste di legno, terminanti in un'insegna, che portano nelle processioni i membri delle compagnie o confraternite. E figuratam. prendesi talora per Mazziere. – | Esempio: | Buonarr. Descr. Nozz. 3: La croce del Legato, da prete a cavallo levata in alto, posta dalle mazze in mezzo (tutte speciali insegne di legazione), venia seguendo. |
Definiz: | § VII. E per Ciascuna di quelle aste che sostengono il baldacchino. – |
Esempio: | Belc. F. Vit. Colomb. 132: E appresso al Santo Padre andavano, e due di loro portavano le mazze dello stendardo, sotto 'l quale cavalcava. |
Definiz: | § VIII. E per Quella bacchetta terminante in un bottone, spesso rivestito di panno o di pelle, che serve al pittore di appoggio per la mano che dipinge. – | Esempio: | Vasar. Vit. Pitt. 7, 122: E mentre che e' borbottava, o gli cadeva la mazza da poggiare, o veramente i pennelli, che era una compassione. | Esempio: | Baldin. Vocab. Dis. 18, 2: Bacchetta, o mazza.... Una verghetta o bastoncino di legno sottile, con in cima un bottone di panno o altra materia morbida, che, appoggiato alla tavola o tela, e sostenuto dalla mano dove sta la tavolozza, serve a' pittori per appoggio della mano che dipigne. | Esempio: | E Baldin. Decenn. 3, 128: Mentre si adirava con una mano che non voleva tenergli fermi i pennelli, da quell'altra cadevagli la mazza e la tavolozza de' colori. |
Definiz: | § IX. Vale anche Ciascuno di quei bastoncelli delle seggiole, che si pongono per rinforzo tra gamba e gamba, o tra i due staggi; Traversa. |
Definiz: | § X. E per Bacchetta da tamburo. – | Esempio: | Corsin. Stor. Mess. trad. 82: Gli strumenti, co' quali.... s'animavano alle occasioni, erano flauti di grosse canne, chiocciole marine, e una certa sorta di tamburi, che formavano di tronchi voti, e tanto assottigliati in tutto il corpo della risonanza, che rispondessero alla mazza col suono. |
Definiz: | § XI. Chiamasi così nell'arte tipografica Quel braccio che serve ad abbassare il piano di pressione del torchio a mano. – |
Esempio: | Baldin. Vocab. Dis. 92, 2: E mazza dicono gli stampatori quel ferro lungo da due braccia, col quale muovono la vite del torcolo. | Esempio: | Gozz. Op. scelt. 3, 431: Mi parea che gli stampatori non terminassero mai, che quelli che tirano la mazza del torchio non avessero braccia, e ch'io non potessi durar tanto da vedere il mio libro alla luce del mondo. |
Definiz: | § XII. Vale anche Lo stantuffo di qualsiasi strumento che serva a mandar fuori aria, o materie più o meno liquide per diverse operazioni. – | Esempio: | Serdon. Gal. Marz. 87: Clistere, cioè schizzatoio oriculario, che è voce latina, ed è uno strumento concavo come una zampogna, col quale s'attrae l'acqua o il liquore tirando a sè lo stile che è nel mezzo, detto da noi la mazza, e spingendo il medesimo si fa schizzare lontano l'acqua o il liquore che v'è dentro. | Esempio: | Bart. D. Ghiacc. 132: Come se avendo voi un schizzatoio con dell'aria entrovi fino a mezzo, e che, serrato il foro del suo cannello, con forza tiraste in dietro la mazza ancora quattro o sei dita di più, ec. |
Definiz: | § XIII. Mazza, o Mazza da lisciare, chiamano i calzolai Quel bastoncello cilindrico, di bossolo, di corno, o anche di ferro, lungo circa due palmi, col quale lisciano la superficie del suolo della scarpa. |
Definiz: | § XIV. Mazza, e Mazza di ferro, dicesi un Grosso martello di ferro, da una parte piano, e da un'altra grossamente appuntato, od anche con ambedue le bocche quadre, fornito di lungo manico di legno, il quale per lo più serve a spezzar massi o pietre: ma è preso anche, generalmente, per Maglio. – | Esempio: | Stat. Art. Fabbr. 21: Tutti i fabbri.... che faranno alcuni degl'infrascritti ferramenti debbino mettere in ciascheduno di quelli la infrascritta quantità e peso d'acciaio; cioè in qualunque mazza per sassi.... libbre III d'acciaio, ec. | Esempio: | Biring. Pirotecn. 16 t.: E così caldo si tira fuor de la fucina a largo (il ferro), e con le mazze a braccia in più pezzi si rompe. | Esempio: | E Biring. Pirotecn. 136 t.: Con possenti mazze e gravi martelli, con el battere, tirano quel ferro che gli han caldo. | Esempio: | E Biring. Pirotecn. 31 t.: Grosse mazze di ferro, e picchi appontati d'acciaro e zeppe. |
Esempio: | Vasar. Vit. Pitt. 12, 203: Convenne fare una strada di parecchi miglia per le montagne, e per forza di mazze e picconi rompere massi per ispianare, e con palafitta ne' luoghi paludosi, ec. | Esempio: | Allegr. Lett. ser Poi 11: Ben mi rammento di veder ritte intere e sane quelle parecchie torre, che perchè le fusson eterne furon piantate in sul canto de' Pazzi nel tempo andato; e poco fa son ite giù a forza di picconi e mazze di ferro, di sorte che e' non se ne vede più respice. | Esempio: | Baldin. Vocab. Dis. 92, 2: E mazza dicesi ad un grosso martello di ferro, che da una parte è piano e dall'altra grossamente appuntato, fatto per lo più a spezzar massi e pietroni; e dicesi ancora mazza di ferro. | Esempio: | Targ. Viagg. 10, 358: Nel piano poi della Pieve di Novelleto, il terreno è magro e leggiero, ed ha per suolo un tarso quasi
continuo, che convien rompere con mazze e picconi, per fare fosse da piantarvi alberi e viti. |
Definiz: | § XV. E per similit., detto di arnese consimile di legno. – | Esempio: | Vinc. Mot. Mis. acq. 449: La mazza sia grossa nel braccio, lunga braccia due, con quattro manipoli, e sia di quercia e ferrata di cerchi di ferro nelle teste. |
Definiz: | § XVI. E per Getto, Vermena, Tralcio, di qualsiasi pianta, che si trasponga; ed altresì Marza. – | Esempio: | Trinc. Agric. 149: Tagliate adunque che averemo le mazze da' gelsi domestici, prima che abbiano gonfiati e ingrossati i loro occhi, si distendano in terra. | Esempio: | E Trinc. Agric. 150: Se vi fosse qualche gelsetto salvatico tanto ingrossato, che non si trovassero mazze domestiche di grossezza capace per innestarlo, si faccia a occhietto, o sia scudetto, come gli agrumi. | Esempio: | E Trinc. Agric. 261: Si piantano (in ottobre) le talle delle viole, le radiche degli sparagi, le mazze del rosmarino e della salvia. | Esempio: | Lastr. Agric. 3, 250: Si pianta la vite con delle mazze di viti o sermenti. |
Esempio: | E Lastr. Agric. 4, 109: Contuttociò, facendo adunar prima alle acque assai terra di deposizione, ivi ne piantò (dei salci) diverse mazze; queste ora sorpassano la robustezza de' salci della pianura. |
Definiz: | § XVII. Mazza a castello, che trovasi anche congiuntamente Mazzacastello, dicesi Quello strumento che più comunemente è detto Berta e Battipalo. |
Definiz: | § XVIII. Mazza dell'ombrello, si dice l'Asta di legno o di ferro a cui son raccomandate le stecche dell'ombrello. |
Definiz: | § XIX. Mazza di San Giuseppe, chiamasi volgarmente la pianta che i Botanici dicono Oleandro. – | Esempio: | Targ. Rag. Agric. 194: Se stimolata venga (la pecora) dalla fame, si getta inconsideratamente a mangiare anche dell'erbe per essa malsane, e perfino velenose, come sono le seguenti: l'aconito, l'elleboro sì bianco che nero,... il lauro d'India, o sia mazza di S. Giuseppe. |
Definiz: | § XX. Mazza ferrata, e anche Mazza di ferro, dicesi Quel bastone noderuto, grosso e armato di punte di ferro o in altro modo, che si portava per offesa e per difesa in battaglia, e più specialmente dai cavalieri. – | Esempio: | Malisp. Stor. fior. 142: Gli diede d'una mazza di ferro in testa, e in groppa del fratello l'uccise. | Esempio: | Vill. G. 179: Questi era grande come gigante, e di maravigliosa forza, e con una mazza di ferro in mano, nullo gli s'ardia appressare che non lo abbattesse in terra o morto o guasto. | Esempio: | Bocc. Filoc. 2, 200: Ircuscomos, con una mazza ferrata in mano, costrigne i sergenti di ritrovare e d'ardere i giovani. | Esempio: | Pulc. L. Morg. 17, 122: E Durlindana sua fuori ha tirata, E Salincorno ha la mazza ferrata. | Esempio: | Machiav. Disc. 363: E perchè quella città in su tutti i canti delle vie ha catene che la tengono sbarrata, avevano le genti Oddesche davanti uno che con una mazza ferrata rompeva i serrami di quelle. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 40, 79: Avea Dudon quella ferrata mazza, Ch'in mille imprese gli diè eterno onore. | Esempio: | Giambull. P. F. Stor. Europ. 35: Per il che tra lance, spade, saette, mazze ferrate, e piè di cavalli, aggirati percossi ed involti..., finalmente furono uccisi. | Esempio: | Segn. B. Stor. Fior. 505: Fu combattendo scavalcato da cavallo da un colpo di mazza ferrata. | Esempio: | Tass. Gerus. 7, 107: Salta Argante nel mezzo agile e sciolto, E toglie ad un guerrier ferrata mazza; E rompendo lo stuol calcato e folto, La rota intorno, e si fa larga piazza. | Esempio: | Montecucc. Op. 2, 124: Il Turco ha per arme d'offesa:... lancie con banderuole..., scimitarre, o stocchi lunghi, mazze di ferro, ec. |
Definiz: | § XXI. E in questo medesimo senso si disse pure assolutam. Mazza. – | Esempio: | Cresc. Agric. volg. 2, 121: Delle sue verghe (del mandorlo) si fanno ottime mazze, ovvero maniche di mazze, quali i cavalieri usano. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 4, 16: Non porta lancia, nè spada, nè mazza, Ch'a forar l'abbia o romper la corazza. |
Esempio: | E Ar. Orl. fur. 23, 77: Mira ambi i fianchi, indi l'arcion; nè vede Pender nè qua nè là mazze nè stocchi. | Esempio: | E Ar. Orl. fur. 42, 53: La lancia ha in pugno, e la spada al suo loco, E la mazza all'arcion, che getta foco. | Esempio: | Bern. Orl. 20, 29: Colui la mazza scarica a furore: Costui gli rispondeva ben col brando. | Esempio: | Tass. Gerus. 9, 41: Albazar con la mazza abbatte Ernesto, Sotto Algazel cade Engerlan di spada. | Esempio: | E Tass. Gerus. 19, 46: Pur vinto avrebbe a lungo andar la prova Il Soldano ostinato alla vendetta, Ch'alla fulminea mazza oppor non giova O doppio scudo o tempra d'elmo eletta. | Esempio: | Corsin. Stor. Mess. trad. 82: Si servivano in oltre di certe mazze pesanti con punte dell'istessa pietra (cioè pietra focaia) nell'estremità, delle quali armavano i più robusti. | Esempio: | Montecucc. Op. 1, 83: Usavano gli antichi mazze, giavellotti, pili, dardi e saette da trarsi con l'arco, pietre da scagliarsi colle mani o con frombole, spade, aste, sarisse, scudi, corazze, celate, cosciali e gambiere. |
Definiz: | § XXII. Mazza ferrata, dicesi Una sorte di carciofo, di forma chiatta e più larga del carciofo ordinario. – | Esempio: | Michel. Viagg. 342: Ritornando verso la casa, c'incontrammo in uomini che vendevano una specie di quei carciofi, che noi comunemente chiamiamo mazze ferrate, ma colle squamme spuntate e scavate a cuore. |
Definiz: | § XXIII. Mazza sorda, è detta Quella pianta palustre che comunemente chiamasi Sala; così denominata, perchè credevasi che introdotta negli orecchi facesse assordire. – |
Esempio: | Mattiol. Disc. 2, 912: Chiamasi la tifa in Toscana, cioè il fusto con la mazza insieme, mazza sorda; perciocchè è stato isperimentato che la sua lanugine fa diventare sordi coloro a cui entra nell'orecchie. | Esempio: | Soder. Op. 2, 370: La tifa ordinaria è detta erba sala o mazza sorda, perchè la pianta di questa, entrata negli orecchi altrui, assordisce. |
Definiz: | § XXIV. Alzare le mazze, trovasi per lo stesso che Alzare i mazzi, cioè Andarsene via, Partire. – | Esempio: | Cecch. Dichiar. Proverb. 37: Alzare le mazze o i mazzi. Andarsi con Dio; tratto dai viandanti, che alzando la mazza, che hanno in mano, vanno via. |
Definiz: | § XXV. Andare a mazza, vale Camminare appoggiato alla mazza, o al bastone, per debolezza, infermità, vecchiaia, e simili; anche figuratam. – | Esempio: | Buonarr. Lez. II, 3, 101: Fasciandosi uno stinco ed andando a mazza, si finse zoppo. | Esempio: | E Buonarr. Fier. 3, 2, 1: Così da una man va 'l mondo a mazza, Dall'altra leva insegna che trionfa. | Esempio: | Salvin. Disc. 3, 189: Dopo una malattia, cominciò a andare a mazza. |
Definiz: | § XXVI. Andare alla mazza, Correre, e simili, alla mazza, vale figuratam. Andare incontro al proprio danno, alla propria rovina, e simili. – | Esempio: | Cavalcant. G. Istor. fior. 1, 509: Cosimo, io t'avviso che tu vai alla mazza, e non te n'avvedi. Che bisogno hanno di te i Signori? | Esempio: | Chiabr. Rim. 2, 392: Tant'è; questo infelice a freno sciolto Corre alla mazza. |
Definiz: | § XXVII. Avere uno mazze eccetera, si usò per Avere il danno e le beffe, Avere in checchessia il male e il malanno. – | Esempio: | Fag. Comm. 1, 143: Io ho a ire a letto bastonato e senza cena, e senza que' quattrini, che è quel che più d'ogni cosa mi passa il cuore. Oh io ho avuto da vero mazze e cetera! | Esempio: | E Fag. Comm. 1, 304: Secondo la vostra opinione, i' arei a avere mazze e cetera; o guarda modo di salvare il decoro! |
Definiz: | § XXVIII. Condurre uno alla mazza, Menare uno alla mazza, e anche Mandare, uno alla mazza, vale Condurlo, Menarlo, e anche Mandarlo, al patibolo, e in generale a essere ucciso; Procurarne la
morte. – |
Esempio: | Pulc. L. Morg. 17, 9: Era il Soldan uom molto scozzonato. E 'ntese ben che lo manda alla mazza; E fra sè disse: che uom scellerato! | Esempio: | Machiav. Leg. Comm. 3, 306: Circa 1300 di quelli fanti sotto uno capitano temerario furono condotti alla mazza da guide del paese, sotto speranza di preda. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 17, 131: E come il conducessero alla mazza, Posto l'avean sopra un carro eminente. | Esempio: | Dav. Tac. 1, 212: Laziare.... fu capo al condurre alla mazza Tizio Sabino, ora primo al gastigo. | Esempio: | E Dav. Tac. 2, 131: E mandò alla mazza que' ferocissimi soldati pronti sino a morir per lui. | Esempio: | Nom. Catorc. Angh. 11, 62: E rare volte quel Caino sguazza Che l'innocente Abel mena alla mazza. |
Definiz: | § XXIX. Condurre uno alla mazza, Menare uno alla mazza, e anche Guidare, uno alla mazza, vale altresì, figuratam., Metterlo in mezzo, Farlo capitar male, Rovinarlo. – | Esempio: | Savonar. Tratt. Gov. Fir. 31: Ha (il tiranno) per tutto ruffiani e ruffiane, li quali per diversi modi le donne e figliuole d'altri conducono alla mazza. | Esempio: | Firenz. Pros. 1, 64: Di te oramai, avendo commesso tanto errore, usati tanti tranelli, ritrovati tanti inganni, tanti lacci tesi, per condurre alla mazza il povero Biondo, non se ne può sperare altro che male. | Esempio: | Ambr. Cofan. 5, 3: Nè so se quel tristo di Panurghio M'ha menato alla mazza, o pure erane Ignorante. | Esempio: | Salv. Spin. 2, 2: Padrone, abbiatevi cura: Voi sarete menato alla mazza. |
Definiz: | § XXX. Dare della mazza, che anche trovasi Dare delle mazze, Menare la mazza, e simili, valgono Percuotere con la mazza, Bastonare. – | Esempio: | Viagg. Terr. sant. 405: Poi dalle finestre o di terra ci gittavano l'acqua adosso..., e davanci de' sassi, delle mazze, delle pugna, delle gotate. | Esempio: | Sacch. Nov. 1, 84: E 'l vescovo, menando la bacchetta che parea che facesse una sua vendetta; come dice, di': Miserere mei Deus secundum magnam misericordiam tuam; e mena la mazza. | Esempio: | E Sacch. Nov. 1, 357: Annoverati i denari, e detto arri, e dato della mazza all'asino, fu tutt'uno. |
Definiz: | § XXXI. Lasciare andare la mazza, si disse proverbialm. per Non curarsi di procedere contro altrui per le vie legali o giudiziarie. – | Esempio: | Sacch. Nov. 2, 237: Venne sentore al notaio, come il suo porco gli era stato imbolato e da cui; di che egli pensò, come il più delle volte interviene, di combattere co' dua contadini, e del cittadino lasciare andare la mazza. |
Definiz: | § XXXII. Menare la mazza tonda, vale figuratam. Trattare tutti a un modo, senza alcun riguardo. – | Esempio: | Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 7, 78: Non mi rimorde, s'io son Giuda o Gano, Menar la mazza tonda come cieco, E pensar come e' riesca il disegno, Chè licito è tradir per giusto sdegno. | Esempio: | Pulc. L. Morg. 18, 182: E dicea pure: O forche sventurate,... Non vi rincresca s'un poco aspettate: Costui (Margutte) pur mena almen la mazza tonda. | Esempio: | Varch. Suoc. 2, 1: Non bisogna oggidì guardare in viso persona; ma menare la mazza tonda, e a chi coglie s'abbia il danno. | Esempio: | Baldin. Decenn. 3, 267: Ebbe per costume, con una troppo sregolata sincerità, di dire il suo parere a chi si fosse, anche di ogni più sublime grado e condizione, menando, come noi usiamo dire, la mazza tonda a tutti. |
Definiz: | § XXXIII. Mettere troppa mazza, vale Eccedere nel parlare di alcuna cosa o persona, o nel condurre una qualche pratica o negozio. – |
Esempio: | Pulc. L. Morg. 28, 63: Non so se troppa mazza altrove misse, Chè l'autor, che Morgante compose, Non direbbe bugie tra queste cose. | Esempio: | Ambr. Furt. 5, 5: Sammi ben male, che io ci messi troppa mazza. | Esempio: | Varch. Ercol. 104: Metter troppa mazza, si dice d'uno il quale in favellando entri troppo addentro, e dica cose che non ne vendano gli speziali, e insomma, che dispiacciano, onde corra rischio di doverne essere o ripreso o gastigato. | Esempio: | E Varch. Ercol. 158: Guardate che l'affezione non vi faccia mettere troppa mazza. | Esempio: | Cellin. Vit. 125: Io non dissi al Cardinale che mettessi tanta mazza. |
Esempio: | Grazz. Pros. 21: A qualcuno incresceva del misero pedante, parendogli che Amerigo avesse messo un po' troppa mazza. | Esempio: | Salv. Spin. 4, 4: E' mi par che voi mettiate troppa mazza, e non veggo perchè. |
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