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1) Dizion. 5° Ed. .
MAZZA
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MAZZA.
Definiz: Sost. femm. Bastone non grosso, fornito per lo più di ghiera e di pomo o di gruccia, che portasi per sostegno o per vezzo, andando a passeggio; ma prendesi pure Bastone massiccio, atto a servire anche di offesa e di difesa.
Nello spagn. maza, nel franc. masse, franc. ant. mache e mace, valgono tanto Bastone di metallo ohe portavasi in certe solenni occasioni, quanto Mazza ferrata. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 113: Che ingiuria fu: se in parole, che parole...; se in fatti, che fatti furono...; se percosse, con che: con ferro, con mazza, pietra, o pugno.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 116: Trovai genti che portavano il pan nelle mazze e 'l vin nelle sacca.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 251: Il cherico avea una mazza, e andava innanzi tastando il guado.
Esempio: E Sacch. Nov. 1, 334: Lazzero, sentendo cominciata la mischia, piglia la sua mazza, e dà tra costoro per dividerli; e quando costoro sentono la mazza, pigliano le loro, e cominciansi a batacchiare, e tutti li denari erano caduti per lo spazzo.
Esempio: Ar. Sat. 1, 201: S'io ti fossi vicin, forse la mazza Per bastonarmi piglieresti tosto Che m'udissi ec.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 198: E datogli una mazza in mano, e dettogli: toccane una (delle imagini) qual tu vuoi..., costui, fatto che egli ebbe questo, rendè la mazza al frate e disse: ec.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 5, 120: Condottosi vecchio e disutile, e camminando con due mazze, perchè non si reggeva ritto, si morì, essendo infermo e decrepito, d'anni settantotto.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 48: Appoggiavasi ad una mazza avvolta di strisce spirali, anch'esse d'oro.
Esempio: Capp. Pens. Educ. 274: Ed egli batteva con la mazza chi si fermava a pensare.
Definiz: § I. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 74: Sbandiscilo adunque (l'amore); a mazze e a bastoni il caccia.
Esempio: Dav. Tac. 1, 218: Diè podestà ad uomini stati consoli di tenere in freno i servi e que' cittadini, che intorbidano se non veggono alzata la mazza.
Definiz: § II. E per Clava o Specie di clava. –
Esempio: Dant. Inf. 25: Onde cessar le sue opere biece Sotto la mazza d'Ercole, che forse Gliene diè cento, e non sentì le diece.
Esempio: Zibald. Andr. 146 t.: Ercole, trovato il furto, andò a la spilonca, e scoperse la buca; ne tirò fuora Caco, e co la mazza l'uccise.
Esempio: Vill. G. 223: Rispuose: Io veggio un grandissimo uomo nero, con una gran mazza in mano, e vuole abbattere una colonna in su che è una volta.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 9, 44: Ercol con gran vigor la mazza e l'arco Getta, e volar gli fa nell'altra sponda.
Esempio: Tass. Lett. 1, 246: È stata (la corona) posta sovra le chiome di quel vostro (Lodovico Ariosto), a cui sarebbe più difficile il torla, che non era il tòrre ad Ercole la mazza.
Definiz: § III. Mazza, dicevasi anche Quel bastone di argento o d'altro metallo, che certi magistrati avevano in segno della loro autorità, e che per essi era portato da alcuni servi, detti mazzieri; e per estensione dicevasi anche di certe corporazioni. –
Esempio: Invent. Pal. Signor. 217: Dodici mazze d'ariento lavorate, pe' mazzieri, colle guaine rosse.
Esempio: Legg. Band. C. 12, 164: Tiene (il Provveditore delle gabelle) le mazze, con che i faccheni (facchini) fanno alcuni loro bandi di chi avesse perduto o smarrito cosa alcuna.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 1, 56: I cursori del popol con le mazze Facevan ritirar le genti indietro, Che correan tutte a gara come pazze A la vicina porta di San Pietro Per veder ec.
Esempio: Giord. Op. 2, 298: Ma ben altro pensavano i più assennati: che le dignità fanno dimenticare la condizione primiera; e se pure i viventi rammentassero donde nacquero, senza dubbio i loro posteri vorrebbero ascondere l'origine plebea sotto lo scarlatto e tra le mazze d'argento, divenuti arnesi domestici ec.
Definiz: § IV. E per Bastone del comando che si dava ai capitani d'eserciti, come insegna della loro autorità. –
Esempio: Machiav. Rim. 362: Tal che, successa del Conte la rotta A Santo Regol, voi costretti fusti Dar la mazza al Vitello e la condotta.
Definiz: § V. Trovasi detto di Scettro. –
Esempio: Castiglionch. F. Lett. 151: Fu fatto re con tutte cerimonie e ordini.... che fare si debbono e vestito di porpora, con la mazza del giglio d'oro, e con la corona in testa e con la palla dell'oro in mano.
Definiz: § VI. Mazza, chiamasi Ciascuna di quelle aste cilindriche, di metallo terminate in forma di piccola croce, o di martello a due bocche, o di pomo, che portano i Cantori di alcune chiese principali nelle sacre funzioni. E diconsi pure così Quelle due aste di legno, terminanti in un'insegna, che portano nelle processioni i membri delle compagnie o confraternite. E figuratam. prendesi talora per Mazziere. –
Esempio: Buonarr. Descr. Nozz. 3: La croce del Legato, da prete a cavallo levata in alto, posta dalle mazze in mezzo (tutte speciali insegne di legazione), venia seguendo.
Definiz: § VII. E per Ciascuna di quelle aste che sostengono il baldacchino. –
Esempio: Belc. F. Vit. Colomb. 132: E appresso al Santo Padre andavano, e due di loro portavano le mazze dello stendardo, sotto 'l quale cavalcava.
Definiz: § VIII. E per Quella bacchetta terminante in un bottone, spesso rivestito di panno o di pelle, che serve al pittore di appoggio per la mano che dipinge. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 7, 122: E mentre che e' borbottava, o gli cadeva la mazza da poggiare, o veramente i pennelli, che era una compassione.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 18, 2: Bacchetta, o mazza.... Una verghetta o bastoncino di legno sottile, con in cima un bottone di panno o altra materia morbida, che, appoggiato alla tavola o tela, e sostenuto dalla mano dove sta la tavolozza, serve a' pittori per appoggio della mano che dipigne.
Esempio: E Baldin. Decenn. 3, 128: Mentre si adirava con una mano che non voleva tenergli fermi i pennelli, da quell'altra cadevagli la mazza e la tavolozza de' colori.
Definiz: § IX. Vale anche Ciascuno di quei bastoncelli delle seggiole, che si pongono per rinforzo tra gamba e gamba, o tra i due staggi; Traversa.
Definiz: § X. E per Bacchetta da tamburo. –
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 82: Gli strumenti, co' quali.... s'animavano alle occasioni, erano flauti di grosse canne, chiocciole marine, e una certa sorta di tamburi, che formavano di tronchi voti, e tanto assottigliati in tutto il corpo della risonanza, che rispondessero alla mazza col suono.
Definiz: § XI. Chiamasi così nell'arte tipografica Quel braccio che serve ad abbassare il piano di pressione del torchio a mano. –
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 92, 2: E mazza dicono gli stampatori quel ferro lungo da due braccia, col quale muovono la vite del torcolo.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 3, 431: Mi parea che gli stampatori non terminassero mai, che quelli che tirano la mazza del torchio non avessero braccia, e ch'io non potessi durar tanto da vedere il mio libro alla luce del mondo.
Definiz: § XII. Vale anche Lo stantuffo di qualsiasi strumento che serva a mandar fuori aria, o materie più o meno liquide per diverse operazioni. –
Esempio: Serdon. Gal. Marz. 87: Clistere, cioè schizzatoio oriculario, che è voce latina, ed è uno strumento concavo come una zampogna, col quale s'attrae l'acqua o il liquore tirando a sè lo stile che è nel mezzo, detto da noi la mazza, e spingendo il medesimo si fa schizzare lontano l'acqua o il liquore che v'è dentro.
Esempio: Bart. D. Ghiacc. 132: Come se avendo voi un schizzatoio con dell'aria entrovi fino a mezzo, e che, serrato il foro del suo cannello, con forza tiraste in dietro la mazza ancora quattro o sei dita di più, ec.
Definiz: § XIII. Mazza, o Mazza da lisciare, chiamano i calzolai Quel bastoncello cilindrico, di bossolo, di corno, o anche di ferro, lungo circa due palmi, col quale lisciano la superficie del suolo della scarpa.
Definiz: § XIV. Mazza, e Mazza di ferro, dicesi un Grosso martello di ferro, da una parte piano, e da un'altra grossamente appuntato, od anche con ambedue le bocche quadre, fornito di lungo manico di legno, il quale per lo più serve a spezzar massi o pietre: ma è preso anche, generalmente, per Maglio. –
Esempio: Stat. Art. Fabbr. 21: Tutti i fabbri.... che faranno alcuni degl'infrascritti ferramenti debbino mettere in ciascheduno di quelli la infrascritta quantità e peso d'acciaio; cioè in qualunque mazza per sassi.... libbre III d'acciaio, ec.
Esempio: Biring. Pirotecn. 16 t.: E così caldo si tira fuor de la fucina a largo (il ferro), e con le mazze a braccia in più pezzi si rompe.
Esempio: E Biring. Pirotecn. 136 t.: Con possenti mazze e gravi martelli, con el battere, tirano quel ferro che gli han caldo.
Esempio: E Biring. Pirotecn. 31 t.: Grosse mazze di ferro, e picchi appontati d'acciaro e zeppe.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 12, 203: Convenne fare una strada di parecchi miglia per le montagne, e per forza di mazze e picconi rompere massi per ispianare, e con palafitta ne' luoghi paludosi, ec.
Esempio: Allegr. Lett. ser Poi 11: Ben mi rammento di veder ritte intere e sane quelle parecchie torre, che perchè le fusson eterne furon piantate in sul canto de' Pazzi nel tempo andato; e poco fa son ite giù a forza di picconi e mazze di ferro, di sorte che e' non se ne vede più respice.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 92, 2: E mazza dicesi ad un grosso martello di ferro, che da una parte è piano e dall'altra grossamente appuntato, fatto per lo più a spezzar massi e pietroni; e dicesi ancora mazza di ferro.
Esempio: Targ. Viagg. 10, 358: Nel piano poi della Pieve di Novelleto, il terreno è magro e leggiero, ed ha per suolo un tarso quasi continuo, che convien rompere con mazze e picconi, per fare fosse da piantarvi alberi e viti.
Definiz: § XV. E per similit., detto di arnese consimile di legno. –
Esempio: Vinc. Mot. Mis. acq. 449: La mazza sia grossa nel braccio, lunga braccia due, con quattro manipoli, e sia di quercia e ferrata di cerchi di ferro nelle teste.
Definiz: § XVI. E per Getto, Vermena, Tralcio, di qualsiasi pianta, che si trasponga; ed altresì Marza. –
Esempio: Trinc. Agric. 149: Tagliate adunque che averemo le mazze da' gelsi domestici, prima che abbiano gonfiati e ingrossati i loro occhi, si distendano in terra.
Esempio: E Trinc. Agric. 150: Se vi fosse qualche gelsetto salvatico tanto ingrossato, che non si trovassero mazze domestiche di grossezza capace per innestarlo, si faccia a occhietto, o sia scudetto, come gli agrumi.
Esempio: E Trinc. Agric. 261: Si piantano (in ottobre) le talle delle viole, le radiche degli sparagi, le mazze del rosmarino e della salvia.
Esempio: Lastr. Agric. 3, 250: Si pianta la vite con delle mazze di viti o sermenti.
Esempio: E Lastr. Agric. 4, 109: Contuttociò, facendo adunar prima alle acque assai terra di deposizione, ivi ne piantò (dei salci) diverse mazze; queste ora sorpassano la robustezza de' salci della pianura.
Definiz: § XVII. Mazza a castello, che trovasi anche congiuntamente Mazzacastello, dicesi Quello strumento che più comunemente è detto Berta e Battipalo.
Definiz: § XVIII. Mazza dell'ombrello, si dice l'Asta di legno o di ferro a cui son raccomandate le stecche dell'ombrello.
Definiz: § XIX. Mazza di San Giuseppe, chiamasi volgarmente la pianta che i Botanici dicono Oleandro. –
Esempio: Targ. Rag. Agric. 194: Se stimolata venga (la pecora) dalla fame, si getta inconsideratamente a mangiare anche dell'erbe per essa malsane, e perfino velenose, come sono le seguenti: l'aconito, l'elleboro sì bianco che nero,... il lauro d'India, o sia mazza di S. Giuseppe.
Definiz: § XX. Mazza ferrata, e anche Mazza di ferro, dicesi Quel bastone noderuto, grosso e armato di punte di ferro o in altro modo, che si portava per offesa e per difesa in battaglia, e più specialmente dai cavalieri. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 142: Gli diede d'una mazza di ferro in testa, e in groppa del fratello l'uccise.
Esempio: Vill. G. 179: Questi era grande come gigante, e di maravigliosa forza, e con una mazza di ferro in mano, nullo gli s'ardia appressare che non lo abbattesse in terra o morto o guasto.
Esempio: Bocc. Filoc. 2, 200: Ircuscomos, con una mazza ferrata in mano, costrigne i sergenti di ritrovare e d'ardere i giovani.
Esempio: Pulc. L. Morg. 17, 122: E Durlindana sua fuori ha tirata, E Salincorno ha la mazza ferrata.
Esempio: Machiav. Disc. 363: E perchè quella città in su tutti i canti delle vie ha catene che la tengono sbarrata, avevano le genti Oddesche davanti uno che con una mazza ferrata rompeva i serrami di quelle.
Esempio: Ar. Orl. fur. 40, 79: Avea Dudon quella ferrata mazza, Ch'in mille imprese gli diè eterno onore.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 35: Per il che tra lance, spade, saette, mazze ferrate, e piè di cavalli, aggirati percossi ed involti..., finalmente furono uccisi.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 505: Fu combattendo scavalcato da cavallo da un colpo di mazza ferrata.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 107: Salta Argante nel mezzo agile e sciolto, E toglie ad un guerrier ferrata mazza; E rompendo lo stuol calcato e folto, La rota intorno, e si fa larga piazza.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 1, 37: Ma tratta da l'arcion ferrata mazza, ec.
Esempio: Montecucc. Op. 2, 124: Il Turco ha per arme d'offesa:... lancie con banderuole..., scimitarre, o stocchi lunghi, mazze di ferro, ec.
Definiz: § XXI. E in questo medesimo senso si disse pure assolutam. Mazza. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 2, 121: Delle sue verghe (del mandorlo) si fanno ottime mazze, ovvero maniche di mazze, quali i cavalieri usano.
Esempio: Ar. Orl. fur. 4, 16: Non porta lancia, nè spada, nè mazza, Ch'a forar l'abbia o romper la corazza.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 23, 77: Mira ambi i fianchi, indi l'arcion; nè vede Pender nè qua nè là mazze nè stocchi.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 42, 53: La lancia ha in pugno, e la spada al suo loco, E la mazza all'arcion, che getta foco.
Esempio: Bern. Orl. 20, 29: Colui la mazza scarica a furore: Costui gli rispondeva ben col brando.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 41: Albazar con la mazza abbatte Ernesto, Sotto Algazel cade Engerlan di spada.
Esempio: E Tass. Gerus. 19, 46: Pur vinto avrebbe a lungo andar la prova Il Soldano ostinato alla vendetta, Ch'alla fulminea mazza oppor non giova O doppio scudo o tempra d'elmo eletta.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 82: Si servivano in oltre di certe mazze pesanti con punte dell'istessa pietra (cioè pietra focaia) nell'estremità, delle quali armavano i più robusti.
Esempio: Montecucc. Op. 1, 83: Usavano gli antichi mazze, giavellotti, pili, dardi e saette da trarsi con l'arco, pietre da scagliarsi colle mani o con frombole, spade, aste, sarisse, scudi, corazze, celate, cosciali e gambiere.
Definiz: § XXII. Mazza ferrata, dicesi Una sorte di carciofo, di forma chiatta e più larga del carciofo ordinario. –
Esempio: Michel. Viagg. 342: Ritornando verso la casa, c'incontrammo in uomini che vendevano una specie di quei carciofi, che noi comunemente chiamiamo mazze ferrate, ma colle squamme spuntate e scavate a cuore.
Definiz: § XXIII. Mazza sorda, è detta Quella pianta palustre che comunemente chiamasi Sala; così denominata, perchè credevasi che introdotta negli orecchi facesse assordire. –
Esempio: Mattiol. Disc. 2, 912: Chiamasi la tifa in Toscana, cioè il fusto con la mazza insieme, mazza sorda; perciocchè è stato isperimentato che la sua lanugine fa diventare sordi coloro a cui entra nell'orecchie.
Esempio: Soder. Op. 2, 370: La tifa ordinaria è detta erba sala o mazza sorda, perchè la pianta di questa, entrata negli orecchi altrui, assordisce.
Definiz: § XXIV. Alzare le mazze, trovasi per lo stesso che Alzare i mazzi, cioè Andarsene via, Partire. –
Esempio: Cecch. Dichiar. Proverb. 37: Alzare le mazze o i mazzi. Andarsi con Dio; tratto dai viandanti, che alzando la mazza, che hanno in mano, vanno via.
Definiz: § XXV. Andare a mazza, vale Camminare appoggiato alla mazza, o al bastone, per debolezza, infermità, vecchiaia, e simili; anche figuratam. –
Esempio: Buonarr. Lez. II, 3, 101: Fasciandosi uno stinco ed andando a mazza, si finse zoppo.
Esempio: E Buonarr. Fier. 3, 2, 1: Così da una man va 'l mondo a mazza, Dall'altra leva insegna che trionfa.
Esempio: Salvin. Disc. 3, 189: Dopo una malattia, cominciò a andare a mazza.
Definiz: § XXVI. Andare alla mazza, Correre, e simili, alla mazza, vale figuratam. Andare incontro al proprio danno, alla propria rovina, e simili. –
Esempio: Cavalcant. G. Istor. fior. 1, 509: Cosimo, io t'avviso che tu vai alla mazza, e non te n'avvedi. Che bisogno hanno di te i Signori?
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 392: Tant'è; questo infelice a freno sciolto Corre alla mazza.
Definiz: § XXVII. Avere uno mazze eccetera, si usò per Avere il danno e le beffe, Avere in checchessia il male e il malanno. –
Esempio: Fag. Comm. 1, 143: Io ho a ire a letto bastonato e senza cena, e senza que' quattrini, che è quel che più d'ogni cosa mi passa il cuore. Oh io ho avuto da vero mazze e cetera!
Esempio: E Fag. Comm. 1, 304: Secondo la vostra opinione, i' arei a avere mazze e cetera; o guarda modo di salvare il decoro!
Definiz: § XXVIII. Condurre uno alla mazza, Menare uno alla mazza, e anche Mandare, uno alla mazza, vale Condurlo, Menarlo, e anche Mandarlo, al patibolo, e in generale a essere ucciso; Procurarne la morte. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 17, 9: Era il Soldan uom molto scozzonato. E 'ntese ben che lo manda alla mazza; E fra sè disse: che uom scellerato!
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 2, 246: E gli occhi aperse, e videsi a la mazza Condotto.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 306: Circa 1300 di quelli fanti sotto uno capitano temerario furono condotti alla mazza da guide del paese, sotto speranza di preda.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 131: E come il conducessero alla mazza, Posto l'avean sopra un carro eminente.
Esempio: Dav. Tac. 1, 212: Laziare.... fu capo al condurre alla mazza Tizio Sabino, ora primo al gastigo.
Esempio: E Dav. Tac. 2, 131: E mandò alla mazza que' ferocissimi soldati pronti sino a morir per lui.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 11, 62: E rare volte quel Caino sguazza Che l'innocente Abel mena alla mazza.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 181: Era assai probabile, che quel Caziche gli mandasse alla mazza.
Definiz: § XXIX. Condurre uno alla mazza, Menare uno alla mazza, e anche Guidare, uno alla mazza, vale altresì, figuratam., Metterlo in mezzo, Farlo capitar male, Rovinarlo. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 19, 163: Tanto che possi alla mazza guidarlo.
Esempio: Savonar. Tratt. Gov. Fir. 31: Ha (il tiranno) per tutto ruffiani e ruffiane, li quali per diversi modi le donne e figliuole d'altri conducono alla mazza.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 64: Di te oramai, avendo commesso tanto errore, usati tanti tranelli, ritrovati tanti inganni, tanti lacci tesi, per condurre alla mazza il povero Biondo, non se ne può sperare altro che male.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 53 t.: Attone, al solito suo, per condurre il Duca a la mazza, cominciò a intrinsicarsi con esso lui.
Esempio: Ambr. Cofan. 5, 3: Nè so se quel tristo di Panurghio M'ha menato alla mazza, o pure erane Ignorante.
Esempio: Salv. Spin. 2, 2: Padrone, abbiatevi cura: Voi sarete menato alla mazza.
Definiz: § XXX. Dare della mazza, che anche trovasi Dare delle mazze, Menare la mazza, e simili, valgono Percuotere con la mazza, Bastonare. –
Esempio: Viagg. Terr. sant. 405: Poi dalle finestre o di terra ci gittavano l'acqua adosso..., e davanci de' sassi, delle mazze, delle pugna, delle gotate.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 84: E 'l vescovo, menando la bacchetta che parea che facesse una sua vendetta; come dice, di': Miserere mei Deus secundum magnam misericordiam tuam; e mena la mazza.
Esempio: E Sacch. Nov. 1, 357: Annoverati i denari, e detto arri, e dato della mazza all'asino, fu tutt'uno.
Definiz: § XXXI. Lasciare andare la mazza, si disse proverbialm. per Non curarsi di procedere contro altrui per le vie legali o giudiziarie. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 237: Venne sentore al notaio, come il suo porco gli era stato imbolato e da cui; di che egli pensò, come il più delle volte interviene, di combattere co' dua contadini, e del cittadino lasciare andare la mazza.
Definiz: § XXXII. Menare la mazza tonda, vale figuratam. Trattare tutti a un modo, senza alcun riguardo. –
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 7, 78: Non mi rimorde, s'io son Giuda o Gano, Menar la mazza tonda come cieco, E pensar come e' riesca il disegno, Chè licito è tradir per giusto sdegno.
Esempio: Pulc. L. Morg. 18, 182: E dicea pure: O forche sventurate,... Non vi rincresca s'un poco aspettate: Costui (Margutte) pur mena almen la mazza tonda.
Esempio: Varch. Suoc. 2, 1: Non bisogna oggidì guardare in viso persona; ma menare la mazza tonda, e a chi coglie s'abbia il danno.
Esempio: Baldin. Decenn. 3, 267: Ebbe per costume, con una troppo sregolata sincerità, di dire il suo parere a chi si fosse, anche di ogni più sublime grado e condizione, menando, come noi usiamo dire, la mazza tonda a tutti.
Definiz: § XXXIII. Mettere troppa mazza, vale Eccedere nel parlare di alcuna cosa o persona, o nel condurre una qualche pratica o negozio. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 28, 63: Non so se troppa mazza altrove misse, Chè l'autor, che Morgante compose, Non direbbe bugie tra queste cose.
Esempio: Ambr. Furt. 5, 5: Sammi ben male, che io ci messi troppa mazza.
Esempio: Buonarr. M. V. Lett. Ric. 454: Forse che la passione m'à fatto metter troppa mazza.
Esempio: Varch. Ercol. 104: Metter troppa mazza, si dice d'uno il quale in favellando entri troppo addentro, e dica cose che non ne vendano gli speziali, e insomma, che dispiacciano, onde corra rischio di doverne essere o ripreso o gastigato.
Esempio: E Varch. Ercol. 158: Guardate che l'affezione non vi faccia mettere troppa mazza.
Esempio: Cellin. Vit. 125: Io non dissi al Cardinale che mettessi tanta mazza.
Esempio: Grazz. Pros. 21: A qualcuno incresceva del misero pedante, parendogli che Amerigo avesse messo un po' troppa mazza.
Esempio: Salv. Spin. 4, 4: E' mi par che voi mettiate troppa mazza, e non veggo perchè.